È di questi giorni la notizia che l’Agenzia del farmaco francese per la sicurezza dei medicinali, ha sconsigliato l’uso di medicinali vasocostrittori (pseudoefedrina) per uso orale, per alleviare i sintomi del raffreddore a causa del rischio di infarto miocardico ed ictus.

Il rischio è molto basso ma questi eventi possono verificarsi indipendentemente dalla dose e dalla durata del trattamento. Il rischio di effetti avversi aumenta nel caso in cui oltre all’uso della compressa si associa lo spray nasale (pseudoefedrina) ad uso locale.

La stessa Ema, proprio su richiesta dell’Agenzia francese, all’inizio del 2023, ha avviato una revisione dei medicinali contenenti pseudoefedrina, usati per trattare la congestione nasale dovuta a raffreddore, influenza o allergia. I dati sotto osservazione sono, per l’appunto, legati al possibile rischio di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (Pres) e sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (Rcvs), condizioni a carico dei vasi sanguigni nel cervello.