La Società Italiana di Pediatria, lancia un’allerta per l’epidemia di Pertosse.
In Italia da gennaio a maggio 2024 sono stati registrati 110 casi di pertosse, con 17 ricoveri (+800% vs 2023) anche in terapia intensiva di piccoli lattanti e tre neonati deceduti, nella maggior parte dei casi neonati e lattanti non erano vaccinati e sotto i 4 mesi di età.
La Pertosse è una malattia infettiva di origine batterica, contagiosa, causata dal batterio Bordetella pertussis, considerata una malattia infantile che colpisce soprattutto bambini sotto i 5 anni. Il trattamento antibiotico adeguato permette la guarigione in circa 15 giorni, ma l’immunità conferita da una prima infezione non è permanente.
I sintomi includono una tosse persistente per più di tre settimane, febbre e secrezioni nasali. La malattia ha una fase catarrale iniziale, seguita da una fase parossistica con tosse severa e difficoltà respiratorie. Nei bambini piccoli, possono verificarsi complicazioni gravi come otiti, polmoniti, bronchiti ed encefaliti.
Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni e la malattia è altamente contagiosa, soprattutto all’inizio dove il contagio avviene tramite goccioline di saliva diffuse nell’aria.
È una malattia fortemente contagiosa e pericolosa, soprattutto nei primi mesi di vita e nei neonati che hanno un maggior rischio di complicanze e di decesso. In questa fascia di età la mortalità è compresa tra l’1 e l’1,5%. Possiamo tutelare questa popolazione particolarmente vulnerabile attraverso l’immunizzazione della mamma durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza, altamente sicura ed efficace nel proteggere i bambini ancora troppo piccoli per poter essere vaccinati.
Per contrastare efficacemente la pertosse è fondamentale mantenere elevate coperture vaccinali in tutta la popolazione. Il vaccino contro la pertosse non conferisce un’immunità permanente, perdendo efficacia nel corso del tempo. Per questo motivo, oltre alla vaccinazione della donna in gravidanza, è essenziale fare tutti i richiami previsti dal calendario vaccinale ad ogni età: tre dosi nel primo anno di vita con l’esavalente, un richiamo al sesto anno, un richiamo ulteriore tra 12 e i 18 anni e poi ogni 10 anni.