La Società Italiana di Dermatologia Medica segnala l’uso eccessivo di creme antibiotiche.

Questa prassi dovuta sia a prescrizioni improprie che al fai-da-te, sta provocando un aumento delle infezioni cutanee antibiotico-resistenti.

I dati confermano la situazione di abuso: ogni anno in Italia si usano oltre 278 milioni di dosi (di cui oltre 168 milioni della sola gentamicina), con l’aumento di un terzo delle infezioni cutanee antibiotico-resistenti.

Al posto degli antibiotici locali, bisogna usare gli antisettici, cioè sostanze in grado di contrastare i microrganismi presenti sulla superficie cutanea e di arrestarne la moltiplicazione attraverso un’azione ad ampio spettro.

Il ricorso massiccio ed improprio alla terapia antibiotica locale anche per le infezioni cutanee superficiali, che interessano ogni anno milioni di italiani, è inefficace, perché ferite e ustioni lievi sono contaminate da una molteplicità di microrganismi refrattari all’azione specifica dell’antibiotico, inoltre riduce di un terzo la sensibilità agli antibiotici comuni più utilizzati come, ad esempio, la gentamicina.

Ceppi di Staphylococcus aureus, il batterio coinvolto nel 40% dei casi di infezione batterica cutanea, hanno mostrato un tasso crescente di resistenza agli antibiotici topici più utilizzati, in particolare alla gentamicina. I dati raccolti da 105 ospedali, su oltre 148 mila campioni di Staphylococcus aureus di pazienti con infezioni cutanee mostrano una elevata resistenza batterica alla gentamicina, con una sensibilità al farmaco solo in 98 ceppi su 299.

Inoltre l’utilizzo improprio degli antibiotici topici può influenzare anche l’aumento delle resistenze batteriche agli antibiotici sistemici.